Ormai lo utilizziamo tutti i giorni e siamo talmente abituati ad averlo fra le man che ci sembra quasi sia sempre esistito. Stiamo parlando del computer, un oggetto che forse più di ogni altro rappresenta l’evoluzione tecnologica dell’informatica. Computer non è esattamente una parola italiana, ma è come se lo fosse diventata, magari è meglio definirla una parola internazionale. In Italia forse lo chiameremmo elaboratore o calcolatore, ma il succo del discorso non cambia perché, n ogni caso, si tratta di una macchina diventata sempre più sofisticata, veloce, capiente in grado di analizzare, archiviare, elaborare moltissimi dati.
Non a caso, storicamente, il computer nasce come una macchina pensata per rendere automatici alcuni process che compie la nostra mente, come quelli del calcolo e la capacità di memorizzazione, potenziandoli e rendendoli adatti alla risoluzione di problemi di carattere scientifico e ingegneristico sempre più complessi. Il computer a partire dalla seconda metà del XX secolo diventa una macchina capace di eseguire operazioni sempre più complesse e varie. Il computer come concezione moderna è stato costruito seguendo il modello teorico della computazione indicato da Turing nella sua macchina. Una teoria che rimane tutt’oggi valida e rivoluzionaria, soprattutto se contestualizzata a quel periodo.
Ma a influire in maniera determinante sulla nascita del computer moderno fu anche la cosiddetta architettura di von Neumann, un tipo di architettura hardware per computer digitali programmabili a programma memorizzato che condivide i dati del programma e le istruzioni del programma nello stesso spazio di memoria.